Further Conversations with Myself

Anno: 1967
Artista: Bill Evans

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Fatti sull'album "Further Conversations with Myself"

Titolo dell'album:Ulteriori conversazioni con me stesso
Artista:Bill Evans

Metainformazioni:"Further Conversations with Myself" è un rivoluzionario album per pianoforte solo dell'iconico pianista jazz americano Bill Evans. Questo album è il seguito dell'acclamato "Conversations with Myself" di Evans e continua la sua esplorazione delle tecniche di registrazione multitraccia. Attraverso una serie di improvvisazioni e rivisitazioni di standard jazz, Evans crea un panorama musicale ricco e introspettivo che mette in mostra il suo ineguagliabile virtuosismo e il suo approccio innovativo al pianoforte.

Tre fatti interessanti:

  1. Tecniche di registrazione sperimentale:"Further Conversations with Myself" mette in mostra l'uso pionieristico da parte di Bill Evans della tecnologia di registrazione multitraccia. Sovrapponendo più tracce di pianoforte, Evans crea intricate trame armoniche e dialoghi musicali, impegnandosi efficacemente in una "conversazione" con se stesso mentre esplora varie idee e motivi musicali.

  2. Evoluzione dello stile di pianoforte solista:Basandosi sulle fondamenta gettate da "Conversations with Myself", "Further Conversations with Myself" rappresenta un ulteriore perfezionamento dello stile di pianoforte solista di Bill Evans. L'album dimostra la capacità di Evans di fondere perfettamente l'improvvisazione melodica con intricate voci armoniche, risultando in performance che sono sia tecnicamente abbaglianti che emotivamente risonanti.

  3. Successo di critica:"Further Conversations with Myself" ha ricevuto ampi consensi dalla critica al momento della sua uscita, con molti che hanno elogiato l'approccio creativo di Evans al pianoforte solo e la sua capacità di creare paesaggi sonori ricchi e stratificati. Le innovative tecniche di registrazione dell'album e le performance virtuosistiche di Evans ne hanno consolidato lo status di punto di riferimento nella storia del pianoforte jazz, consolidando ulteriormente l'eredità di Bill Evans come uno dei più grandi innovatori del genere.

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